lunedì 14 dicembre 2015

Yamaha XT 500 1982


     Il viaggio nel passato tra le moto immortali protagoniste della rubrica Amarcordtorna tra le enduro e fa un passo indietro fino agli anni Settanta, con uno dei modelli più longevi della storia. Vi ricordiamo ancora una volta che se avete una moto o anche un ciclomotore che vi sono rimasti nel cuore e volete raccontarci la vostra storia, mandate una mail a suggerimenti@motoblog.it allegando se possibile qualche vostra immagine d’epoca. Nel 1975 al Salone di Tokyo Yamaha presentò la prima XT500, commercializzata l’anno seguente con la sigla C, dove la X stava per 4 tempi e la T per Trail, a designare il suo uso entrofuoristradistico.
Il motore era un monocilindrico di 499 cc con distribuzione monoalbero a due valvole, lubrificazione a carter secco (l’olio era contenuto nel trave superiore del telaio a culla chiusa), alimentato da un carburatore Mikuni VM34SS, per una potenza di 30 CV a 5800 giri, mentre il peso si attestava su 142 kg. Nel ’77 l’evoluzione portò la versione XT500-D, che differiva per diverse grafiche sul serbatoio, la scritta "Enduro 500" sulle fiancatine, il paramotore in alluminio e i collettori di scarico alti.
La XT500-E del ’78 e la XT500-F del 1979 differivano ancora per dettagli grafici mentre dal 1980 vennero introdotte modifiche più sostanziali sulla XT500-G, come il serbatoio in alluminio, le fiancatine nere, i cerchi dorati e la forcella a perno avanzato. Dall’81 fino all’85 la XT500 rimase invariata (nell’86 arrivò l’impianto a 12V), con il suo serbatoio in alluminio lucidato che caratterizzò questo modello, il quale rimase in produzione su alcuni mercati fino al 1989, quando per festeggiare i quindici anni dalla nascita venne commercializzata la XT500 Anniversary, che andò a ruba tra gli appassionati, nonostante fosse già in commercio da diversi anni la più performante XT600.
Durante i suoi anni di produzione, numerose furono le XT500 che parteciparono allaParigi-Dakar, fin dalla sua prima edizione del ’79, vinta da Cyril Neveu proprio con una XT, che bissò l’anno successivo, con altre tre XT dietro di lui. Nel 1981 venne presentata la XT550, che aveva la testata a 4 valvole con alzavalvole automatico e l’alimentazione a due carburatori con il sistema YDIS (Yamaha Dual Intake System), ma anche il monoammortizzatore posteriore.
Nell’83, in piena “febbre africana” arrivò la più moderna Tènèrè con motore di 595 cc da 40 CV con raffreddamento misto aria/olio, forcellone in lega leggera, serbatoio da 23 litri, freno anteriore a disco di 260 mm e posteriore a tamburo di 180 mm, per un peso di163 kg. La prima XT 600 comparve subito dopo, sempre nel 1983, con la sigla 43F; si trattava di un modello intermedio tra la più specialistica TT600 e “l’africana” Tènèrè. Aveva il serbatoio da 11,5 litri e il motore da 45 CV era raffreddato ad aria, per un peso di circa 145 kg.
Era proposta nelle due colorazioni nero/rosso e bianco/rosso. In seguito comparve nel 1987 la versione 2KF, che presentava molte differenze, a iniziare dalla mascherina, dai parafanghi e dal serbatoio da 13 litri con tappo dotato di chiave. Altre differenze erano la marmitta, le molle della forcella, il freno a disco posteriore, le pedane passeggero in lega leggera, ma purtroppo il forcellone in acciaio e non più in alluminio, mentre il motore presentava le valvole maggiorate in diametro di 1 mm e una differente regolazione del carburatore; permaneva l’avviamento solo a pedale; disponibili anche nuove colorazioni, oltre al classico bianco/rosso, come il blu/azzurro.
Contemporaneamente anche il Tènèrè si era evoluto con il nuovo modello siglato 1VJ dotato di motore da 46 CV, serbatoio da 26 litri e avviamento elettrico, mantenendo però anche la pedivella. Nell’88 la versione 3AJ aggiunse il freno a disco posteriore da 210 mm e assunse un aspetto più “dakariano” con cupolino solidale al telaio, dotato di doppio faro, e parafango basso, uno stile molto in voga a quei tempi e che rimase fino alla fine degli anni Novanta su molte enduro stradali anche bicilindriche. Nel ’90 la XT600E, con sigla 3TB, cambiò radicalmente, assumendo una connotazione meno fuoristradistica, mentre nel ’91 fu la volta del Ténéré con il nuovo modello siglato XTZ660 (3YF) dotato di motore a 5 valvole raffreddato a liquido.
Altro restyling nel ‘94, con la XT600E 4PT che guadagnò un look molto più accattivante di quello troppo stradale della versione precedente e il Ténéré (4MY) il doppio faro tondo in luogo di quello rettangolare introdotto nel ’91. Nel frattempo era arrivata anche la prima XTZ750 Super Ténéré, nata nell’89 per contrastare laHonda Africa Twin, rispetto alla quale vantava migliori prestazioni stradali ma minori attitudini fuoristradistiche. Il resto è storia recente, con le XT660R ed X del 2004, la XT660Z Ténéré del 2008 costruita in Italia e la XT1200Z Super Ténéré. (FONTE Motoblog.it)

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