Suzuki RG 250 gamma 1985 la progenitrice della piu' nota RGV non aveva nulla a che fare con la successiva, motore bicilindrico parallelo. Qui una breve recensione , fonte Motoblog.it |
Suzuki aveva già avuto a listino un modello siglato RG 250, risalente al 1978, conosciuta fuori dal Giappone con il nome di X-7, cui seguì poi l’anno successivo la RG250E, ma si trattava di una motoleggera senza troppe velleità sportive nonostante all’epoca il suo motore erogasse ben 30 CV. Niente a che vedere insomma con la sua erede siglata Gamma e presentata nel marzo del 1983, un anno prima della 500.
Al suo debutto fu caratterizzata da una linea molto squadrata e spigolosa e disponeva di una semicarenatura in colore bianco/blu, che divenne poi integrale, ma soprattutto di un motore bicilindrico da due tempi raffreddato a liquido da 249,25 cc con le classiche misure di alesaggio e corsa superquadre (56x50,6 mm) comuni a tante sportive 125 e 250, alimentato da due carburatori Mikuni VM 28 SS. La potenza sviluppata era di 46 CV (34,3 kW) a 8.500 giri, mentre la coppia era di 3,92 kgm (38,4 Nm) a 8.000 giri.
L’avviamento era rigorosamente solo a kick starter, il cambio a sei rapporti e il motore disponeva di una delle prime valvole lamellari allo scarico che di lì a poco con diversi nomi e configurazioni vennero montate su tante sportive a due tempi. Iltelaio era un bitrave in alluminio, le sospensioni erano piuttosto raffinate per l’epoca con una forcella anti-dive all’avantreno e un più classico monoammortizzatore posteriore.
I cerchi, da 16 e 18”, montavano stretti pneumatici 100/90 e 100/80 e adottavano un disco da 260 mm davanti e uno da 210 mm dietro. Le misure vitali erano piuttosto compatte: 2.050 mm di lunghezza, 685 di larghezza, interasse di 1.385 mm, altezza sella di 785 mm e luce a terra di 155 mm. Il serbatoio infine aveva una capacità di 17 litri (1,2 litri quello dell’olio). Il peso era di soli 131 kg.
La prima seria era siglata Mk1 e venne prodotta fino al 1984. La serie Mk2 del 1985portò come novità una carenatura integrale (sempre optional) con linee leggermente più morbide, un nuovo parafango anteriore, il doppio disco anteriore e un interasse accorciato di 25 mm (da 1385 a 1360).
La terza serie Mk 3 del 1986 introdusse la valvola AEC (Automatic Exhaust Control) allo scarico, che si apriva a circa 7.500 giri , incrementando così la potenza a 49 CV. Di questo modello venne approntata anche una versione “Walter Wolf", dal nome del team canadese che correva in Formula 1, disponibile unicamente con carenatura integrale nera e rossa e codino dotato di guscio per il sellino passeggero, che non venne però mai importata in Italia. I tempi delle varie racer replica del Motomondiale dovevano ancora arrivare, con l’erede RGV nelle versioni Pepsi e Lucky Strike.
(fonte Motoblog.it)
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